Gli impegni assunti dalle Istituzioni locali sono venuti meno con il progressivo disinteresse nei confronti dei problemi dei lavoratori disoccupati e delle loro famiglie. Certo, la collettività brindisina continua ad essere penalizzata dalla colpevole inconsistenza della classe politica che occupa la maggior parte del tempo a litigare e contrapporsi in sterili e poco costruttive diatribe invece di impegnarsi a risolvere questioni fondamentali per i cittadini. Il perdurare di tali situazioni è indice di indifferenza, di poca sensibilità istituzionale che impedisce una chiara e positiva programmazione delle decisioni da intraprendere per la loro risoluzione, sia per l’immediato che per il futuro.
Quindi ai disagi sociali si aggiungono altre difficoltà che riguardano la qualità della vita, prima di tutte il degrado urbano, cresciuto ultimamente in maniera insopportabileed altre gravi contingenze che soffre la nostra comunità.I tavoli vertenziali sono molteplici, le disponibilità a risolverli a parole sono tante. I risultati zero. Uno per tutti quello della Leucci. Mi chiedo: il confronto iniziato in Confindustria, che fine ha fatto? Quali le risposte date ai lavoratori? Nessuna!
È solo un esempio, una amara riflessione sulla situazione in cui si trovano decine di padri di famiglia per l’inconsistenza e la superficialità con cui è stata affrontata una vicenda di una azienda storica nel settore metalmeccanico brindisino! Rivolgo, quindi, un richiamo a riprendere la discussione sulla vertenza, unarichiesta che intende sollecitare le Istituzioni, e non solo, a fare la loro parte e mettere in campo tutte le energie necessarieper concluderla in maniera positiva! Ed ancora chiedo la urgente convocazione del tavolo dell’area di crisi costituito in Confindustria.
Il presente chiama tutti alla responsabilità. Il futuro si presenta non roseo e ricco di incognite. Serve la massima attenzione ed accortezza per cambiare una tendenza negativa che, se non affrontata con la dovuta sensibilità da parte di tutti, produrrà altra precarietà e disoccupazione.