Cerchiamo di speigare con le parole piu’ semplici possibili cos' e' il pre dissesto e quali sono le sue conseguenze :intanto c’e’ da dire che il pre dissesto e’ un espediente nato nel 2012 con una delle tante riforme delle norme sugli enti pubblici ed e' finalizzato a non far cadere i bilanci comunali nel baratro del dissesto vero e proprio.Quindi e’una scelta ,anche se forzata, alla quale chi gestisce un comune in difficolta’ economiche ricorre per evitare di dover dichiarare di non poter onorare i propri impegni.Si puo’ scegliere sia la durata che l’importo da risanare cosi da venir fuori da una morsa spietata nella quale il comune indebitato andrebbe a cadere in caso di dissesto vero e proprio .
Cosa comporta in concreto? Intanto la predisposizione di un piano di rientro programmato da sottoporre all’approvazione della Corte dei Conti per poter riallineare le entrate con le uscite .La cosa sicuramente grave e’ che quando si opta per il pre dissesto si vincola la gestione pubblica per tutti quegli anni richiesti , e quindi anche per cinque,dieci se non venti anni ,che poi ‘e il massimo richiedibile. Quindi non solo l’attuale amministrazione deve stringere la cinghia,ma anche tutte quelle che la seguiranno. Come si puo’ rendere percorribile la strada di un comune cosi da farlo tornare ad essere virtuoso? Intanto partendo dal presupposto che i servizi ai cittadini si possono elargire,ma nella misura di quanto gli stessi cittadini vengono a pagare per quei servizi.Ad esempio per la mensa scolastica si dovra’ dividere la spesa per gli utenti e quindi la tariffa da pagare sara’ formata dal dato matematico senza che il comune possa attingere a denari dal suo bilancio .Lo stesso vale per la raccolta rifiuti e cosi’ via. La tassazione dovra’ essere per forza al massimo,ma a Brindisi gia' lo e' , e quindi anche i vari aggi pagati alle aziende concessionarie dovranno per forza essere minimi tanto da far quadrare le entrate con le uscite.Niente piu’ spese.se non quelle indispensabili ,eliminazione di tutti gli incarichi e ovviamente niente piu bilanci in rosso per le partecipate, ma neppure incarichi per lavori che non abbiano la copertura reale nel bilancio comunale .Quindi servizi al lumicino e con costi elevati per i cittadini , rischio di taglio di molti servizi se non ci sono le coperture assicurate e sicure ,nessuna opera pubblica che non sia indifferibile e cioe’ che non riguardi interventi urgenti e strutturali non rinviabili ,anche se si potranno eseguire opere che hanno il finanziamento gia’ assicurato e non collegabile con il bilancio,come ad esempio i fondi Cis. Per i debiti pregressi si puo’ accedere ad un fondo speciale nazionale ,ma anche qui non si puo’ pensare di poter coprire tutto il deficit con quel fondo, per cui si dovra’ prevedere un rientro programmato nel tempo per tutti i debiti rimasti ed accumulati negli anni . Per il comune di Brindisi non si hanno riscontri contabili ben precisi anche se in commissione e’ stato ventilata una cifra pari a venti milioni di euro ed un periodo prevedibile di rientro non inferiore ai venti anni. Insomma una batosta che costera’ ai brindisini ,tutti ,compreso i neonati , circa 286 euro a testa che si dovranno pagare comunque ad esempio a causa degli aumenti dei costi dei servizi, oppure per chi e’ in debito con il comune per tasse, con la programmata azione di recupero forzata degli importi dovuti, che e’ uno dei capisaldi quando si deve operare in regime di pre dissesto .