Era il luglio 2018 quando i Carabinieri di San Vito dei Normanni fecero scattare a Carovigno e Mesagne, l’operazione denominata Carbinia, coadiuvati dai militari del Comando Provinciale di Brindisi e dell’11° Reggimento “Puglia” di Bari, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché di reati in materia di armi e contro il patrimonio prevalentemente furti in abitazione. Il provvedimento cautelare era stato emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi, dott.ssa Tea Verderosa, su richiesta del pm dott.ssa Simona Rizzo, alla luce delle risultanze investigative dei militari di San Vito dei Normanni.
I soggetti, condannati con il rito abbreviato che hanno beneficiato della riduzione della pena di 1/3 sono Giuseppe Antico, brindisino classe 95, condannato alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione e 40.000€ di multa, nonché interdetto in perpetuo dai pubblici uffici; Salvatore Carrone, classe 1999 di Carovigno, condannato alla pena di anni 2 e 6 mesi di reclusione e 2.400€ di multa; Salvatore Lanzillotti, classe 1997 di Carovigno, condannato alla pena di anni 2 e 6 mesi di reclusione e 2.400€ di multa; Mirco Scatigna classe 1994 di Carovigno, condannato alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione e 40.000€ di multa, nonché interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e Cosimo Nacci, classe 1986 di Mesagne, condannato alla pena di 4 anni e 2.400€ di multa, nonché l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Le investigazioni, scaturirono da due attentati incendiari commessi ai danni di due imprenditori di Carovigno, presumibilmente a scopo estorsivo. Le indagini hanno anche consentito di impedire la commissione di un probabile omicidio, in quanto i Carabinieri hanno recuperato nell’agosto 2017, un fucile a canne mozze e il relativo munizionamento, occultati nelle campagne di Carovigno, poco prima che l’arma venisse utilizzata da alcuni degli arrestati per compiere una spedizione punitiva nei confronti di un pregiudicato della zona. L’arma, è un fucile da caccia del tipo semiautomatico marca beretta calibro 12 con canna mozzata, provento di un furto commesso a Laterza, in provincia di Taranto, nel febbraio del 2016. Gli investigatori hanno inoltre documentato un florido spaccio di sostanze stupefacenti nei Comuni di Carovigno e San Vito dei Normanni e hanno sequestrato complessivamente 2 chilogrammi di marijuana e varie dosi di cocaina. Agli arrestati è stata inoltre contestata la commissione di furti in appartamento. Riguardo allo stupefacente spacciato, si è trattato di cocaina venduta a 100€ al grammo, di hashish e di marijuana venduta al prezzo di 10€ la dose e per l’attività di spaccio, il gruppo si è avvalso anche di un minorenne, ora maggiorenne e sottoposto agli arresti domiciliari, al quale in varie circostanze, documentate, è stato dato lo stupefacente affinché lo spacciasse. Importante il ruolo di una madre, colpita da provvedimento cautelare agli arresti domiciliari, nell’aiutare attivamente le illecite attività del figlio, destinatario di provvedimento in carcere. La donna ha provveduto ad incassare e nascondere i proventi dell’illecita attività, nonché a recuperare i crediti derivanti dalle cessioni di droga e ad avvisare il figlio della presenza delle forze dell’ordine nei pressi della sua abitazione.