Scende in campo ancora una volta la Cgil anche con le sue organizzazioni territoriali, per difendere il lavoro soprattutto nel settore degli appalti dove manca un obbligo legislativo per l’inserimento della cosiddetta clausola sociale e cioè la tutela della forza lavoro in caso di subentro di nuovo gestore, per una qualsiasi attività lavorativa. Il problema afferma Macchia, deriva dal fatto che gli imprenditori cercano di ottenere dalle gare d’appalto il massimo ribasso possibile fatto che determina automaticamente diminuzione di ore lavorative, diminuzione di personale, modifiche di trattamenti salariali. Oramai, afferma Macchia, è arrivato il momento che a livello centrale il governo si faccia carico di una modifica della legislazione sul lavoro predisponendo quelle condizioni indispensabili perché quantomeno non si perdano posti di lavoro esistenti.