Da tempo Legambiente segue con attenzione il processo di investimento sulle opere portuali brindisine e di recente su quella che è l’idea de pres.dell’Authority Patroni Griffi di sviluppo del porto brindisino, e quindi sul progetto della colmata di Fiume Grande, ha presentato le proprie osservazioni che fanno riferimento alle normative vigenti in casi del genere. Marinazzo ricorda comunque che è sbagliato procedere continuamente con varianti a un piano regolatore del 1975, oramai superato e che andrebbe invece adeguato alle esigenze attuali. Posto questo afferma Marinazzo, non si può pensare di creare opere sulla cui utilità c’è molto da discutere anche perchè esiste la colmata di Capo Bianco che, opportunamente modificata, potrebbe offrire grandi possibilità a livello di approdo e inoltre, ricorda Marinazzo, se è vero che il traffico delle navi carbonifere è destinato a finire tra qualche anno, è normale che si libereranno le banchine oggi utilizzate per quelle navi, per altre attività da dover tutte programmare. Ma i rilievi sulla colmata di Fiume Grande sono davvero tanti, molti dei quali insormontabili.